18/02/07

Little Miss Sunshine

Non sarà mai un blockbuster e non ne faranno mai gli acton figures, ma Little Miss Sunshine è davvero una sorpresa.
Non è neppure un capolavoro ma sopra la media sì.
Tragicomico, cinico e affilato. Amaro.
E' un'intelligente satira su una famiglia di perdenti in un mondo, soprattutto quello americano, ossessionato dal vincere, ad ogni costo.
Il padre è un motivatore e ha studiato un programma in nove punti da vendere, la madre è depressa ed è l'unico collante che tiene unita la famiglia. Frank è uno studioso gay di Proust e ha tentato il suicidio tagliandosi le vene a causa di un amore non corrisposto. Dwayne ha 15 anni e per riuscire ad entrare in areonautica ha fatto il voto del silenzio. Il nonno sniffa eroina e per questo è stato cacciato dalla casa di riposo. Infine c'è Olive che avendo passato le selezione per un concorso di bellezza per piccole, aspiranti modelle, obbliga tutta la famiglia a portarla in California per la finale.
E' lei la vera protagonista, la più piccola, ma anche la più tenace ad affrontare le sfide che si trova davanti e per questo un esempio per gli altri.
Durante il viaggio tutti i personaggi perdono i pezzi e si accentua la loro condizione di perdenti. Vivono chiusi nelle rispettive nevrosi, quasi compiaciuti delle proprie manie ma l'esperienza li induce a trasgredire le regole personali e a farsi aiutare.
E' un film profondo che coinvolge senza essere pesante e, toccando temi difficili, ne è sicuramente un grande merito.
Sono temi che potrebbero toccare chiunque vicino e vengono affrontati seriamente ma con spirito.
La sceneggiutura è stupenda e gli attori bravi...il nonno, Alan Arkin e Frank, Steve Carrell su tutti.
Occhio ai dialoghi al ristorante e alle scene col furgoncino giallo: fantastici.

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