08/07/07

Elton rules!


10 luglio
Lucca, piazza Napoleone
E' grasso, brutto e gay ma sentire questa canzone dal vivo mi mette i brividi!

Tutto bene.

Dal sito "Consorzio tutela Morellino di Scansano D.O.C." si legge:

Nella zona di produzione del Morellino di Scansano la vendemmia 2006 si prospetta, grazie ad un andamento stagionale favorevole al ciclo biologico della vite, una delle migliori annate dell’ultimo decennio.Il periodo invernale è stato caratterizzato da abbondanti piogge, talvolta però di tipo torrenziale, che hanno garantito una notevole riserva idrica per quasi tutto il periodo estivo.

Quindi, tutto bene.

06/07/07

"La famiglia"



La mia credo sia una famiglia vera. Credo.
Parlo della "famiglia", quella allargata, non il nucleo familiare padre, madre e figli. Di queste ce ne sono a migliaia.

Ok il nucleo classico è questo. Il Cristianesimo ce lo insegna o non sarò certo io a negarlo ma voglio fare un discorso diverso e per nulla provocatorio. Chiaro? Leggasi come "non ce l'ho con la chiesa, non faccio discorsi etici ne morali". Questo per evitare commenti scandalizzati. Non voglio insegnare nulla a nessuno. Bene.

La famiglia sulla quale sto farneticando è quella dove agli interessi affettivi si sommano quelli economici/lavorativi. Secondo me questa famiglia ha qualcosa in più, o in meno, ma è comunque diversa dalle altre.
Questo perchè la mia è così e con gli anni mi sto accorgendo delle differenze con le altre. Il lavoro è nella famiglia e la famiglia lavora assieme. Non in due ma numerosi componenti assieme. Non è molto comune e lo considero un valore aggiunto
Da monello uscivo da scuola e non andavo a casa, volavo in bottega dove c'era mia madre, mio zio, il nonno...e un sacco di clienti. Sono cresciuto tra bottega e retrobottega, magazzini e frigo...come me mia sorella e adesso mio cugino. Prima di noi i nostri genitori e prima ancora i nonni. I miei amici, giustamente, finita la scuola andavano a casa (quella con la cucina, la sala, il balcone...) ed è diverso perchè al posto di guardare Gundam grazie a BimBumBam, ho preso confidenza con un mestiere che ti impone un certo comportamento e questo avviene a piccoli passi ma subdolamente diventa parte di te stesso. Questa "gavetta" diventa evidente quando ad aprire un esercizio commerciale è qualcuno di nuovo, che si butta nella mischia e cavolo, fa bene, ma il contatto con i clienti non è roba da poco ed è incredibile ma non c'è una scuola che te lo insegni. E questo se ci sei "nato" dentro lo becchi al volo. C'è un'università per tutto ma nessuno ti insegna a trattare con la gente ed è paradossale perchè spesso negozi, ristoranti, bar e hotel vanno bene o male a seconda del personale.

Dicevo delle differenze con la famiglia comune, secondo me le più evidenti sono tre:
La prima nasce da questa domanda: se non lavorassero assieme, nuclei familiari classici distinti ma comunque parenti, si frequenterebbero così assiduamente come capita da noi?
No.
E questo è del tutto naturale.
Forse siamo fortunati perchè si va sostanzialmente d'accordo e perchè non abbiamo fra le mani un impero finanziario che ci ottenebra il cervello ma come si dice, il buonsenso non è in vendita e di rapporti rovinati per delle boiate ce ne sono parecchi.
E' chiaro che il lavoro in comune è un coagulante, è un bene collettivo che crea nuovi interessi e nuove vicende, le quali, cementano il gruppo.
E allora "la famiglia" è più unita, più forte e persino più protettiva.

Se una famiglia classica fa quadrato, è forte.
Se più famiglie dello stesso ceppo fanno quadrato, sono indistruttibili.

Bisogna solo accorgersene.

La seconda macro differenza riguarda le aspettative dei singoli individui e le scelte personali.
Si va a scuola, si va all'università per costruirsi un futuro che non si conosce, per entrare nel mondo del lavoro, per essere preparati e competitivi. Così hanno fatto i miei compagni, così fanno quasi tutti.
Io no.
Perchè in qualunque strada percorsa sapevo di avere un salvagente se avessi fallito, perchè se anche non fallivo, un lavoro bello e pronto, che mi piaceva e già conoscevo era lì che mi aspettava.
Ce l'hai sempre in testa anche se non te ne accorgi.
I programmi personali vengono così condizionati, nel bene e nel male, dall'esistenza di una realtà collaudata. La strada è forse più breve e meno faticosa ma viene naturale percorrerla. E' giusto, non è giusto, non lo so...ma ignorare questa strada potrebbe anche rivelarsi un eccesso di superbia.

La terza riguarda i rapporti fra colleghi. Non c'è guerra fra di noi e sarebbe una cazzata colossale se ci fosse. La barca è la stessa ma non ci sono capitani e mozzi, c'è una famiglia. Non si parla di mutua, di colloqui di lavoro, di ore di strordinari ne di giorni di ferie accumulate. Si lavora punto e basta. L'animo diventa più leggero senza scherni ed invidie e si lavora meglio. E' chiaro che ognuno di noi ha il proprio ruolo, definito negli anni, proporzionale con le attitudini personali. I mutamenti in un luogo di lavoro a conduzione familiare, con un pò storia alle spalle, non possono che essere lenti e quasi impercettibili. Però ci sono e diventano visibili con il tempo e questo è un bene perchè non provocano invidie ed isterismi.

La family Corleone , forse, era una vera "famiglia".
Se Don Vito avesse scelto il ramo imprenditoriale immobiliare anzichè l'estorsione, sarebbe stato il nonno ideale. Ok era più strutturata della nostra e noi il consigliere non l'abbiamo ma fra di loro si volevano davvero bene e questo anche fra di noi.